lunedì 31 marzo 2008

Istruzioni per gustare la fragola

Un uomo stava camminando nella foresta quando s'imbatté in una tigre. Fatto dietro-front precipitosamente, si mise a correre inseguito dalla belva. Giunse sull'orlo di un precipizio, ma per fortuna trovò da aggrapparsi al ramo sporgente di un albero. Guardò in basso, e stava per lasciarsi cadere, quando... accidenti, vide sotto di sé un'altra tigre. Come se non bastasse, arrivarono due topolini, l'uno bianco e l'altro nero, che incominciarono a rodere il ramo. Ancora poco e il ramo si sarebbe staccato. Fu allora che l'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Tenendosi con una sola mano, con l'altra colse la fragola e la mangiò, trovandola dolcissima.

Questa storia zen è Fresh Thinking. Il suo significato? Eccolo. Anche in una situazione così disperata, l'uomo sa trovare l'unico elemento positivo: la fragola.

E' un fresh thinker chi sa gustare un semplice istante, come l'uomo della storia sa gustare la dolcezza di un semplice frutto. Fresh Thinking è sapersi immergersi nel presente e cogliere ciò che può dare, lasciando perdere sia i ricordi del passato sia le preoccupazioni per il futuro. E' sapere trovare gli elementi positivi in qualsiasi situazione, anche in quelle peggiori, perché solo con la positività la nostra mente risolve i problemi. Anche se ci troviamo sull'orlo di un precipizio, dobbiamo saperci concentare su ciò che va bene.

E tu, sai cogliere le fragole? Mentre stai per entrare in una riunione difficile, prova a cogliere una fragola. Se stai passando un periodo brutto, prova a cogliere una fragola. ma come bisogna fare per gustarla? E' difficile cogliere le fragole quando la nostra attenzione è concentrata sui problemi e sulle minacce. Ecco le istruzioni:

1 - cercarla: chiedersi cosa di positivo la realtà mi offre, anche se sono in una situazione negativa.

2 - trovarla: distogliere il pensiero dai problemi e concentrarsi su ciò che ho trovato di positivo.

3 - mangiarla: dedicare tempo. E riconoscere a se setessi il piacere di ciò che si è colto.

Se seguiamo queste istruzioni, dopo aver colto la fragola tutto ci sembrerà diverso. Troveremo l'energia giusta e le idee giuste per affrontare qualsiasi situazione.

Writing by Diego agostini/Commitment, all rights reserved

sabato 29 marzo 2008

Quante cose ci perdiamo se non pensiamo fresco?

Il breve filmato che segue è uno spot pubblicitario apparso sulla tv inglese. Come vedi ci sono due squadre distinte dal colore delle maglie, una "bianca" ed una "nera". I membri di ogni squadra si passeranno una palla fra di loro. Il tuo compito è contare quanti passaggi faranno i bianchi.

Guarda il video prima di leggere la parte sottostante!

Soprendente eh? E' un filmato che fa riflettere. Mentri eri intentoi a contare ti è passato un orso sotto il naso facendo un (improbabile) moonwalking e neanche te ne sei accorto. Accade sempre così. Mentre siamo concentrati, non siamo attenti. La concentrazione focalizza il nostro ragionamento, e senza che ce ne accorgiamo ci impedisce di vedere cosa accade nella realtà. Mentre siamo concentrati sul conteggio, non vediamo l'orso. E' possibile vederlo solo se siamo attenti a ciò che accade, anche se stiamo contando. L'attenzione è pensiero fresco, non la concentrazione.

Che cosa possiamo trarne?

1: Mentre siamo impegnati in un compito, un sacco di cose pur passando sotto i nostri occhi ci sfuggono.

2: Se non sappiamo cosa cercare, non la vediamo neanche se c'è!

Ragiona:

1: Quante sono le cose che ti sfuggono mentre sei concentrato a farne altre?

2: Quali sono le cose che ti aspetti "arrivino" spontaneamente ma che non trovi semplicemente perché non le cerchi?

Quindi, applica:

1: Il pensiero fresco è pensiero attento. Riesce a cogliere elementi sfuggenti perché è aperto agli stimoli, non è selettivo, non si concentra su alcuni spunti escludendone altri.

2: Il pensiero fresco è pensiero attivo. Sa cosa cercare nella realtà e lo trova.

Quali sono gli orsi che ti sfuggono mentre vivi la tua vita di ogni giorno? Quali sono gli orsi che vorresti avere ma che non cerchi e dunque non vedi?

Ti auguro una buona riflessione!

Writing by Diego Agostini/Commitment, all rights reserved

sabato 22 marzo 2008

Il principio della fetta di limone

Ogni giorno sono a contatto con persone diverse. Le vedo mentre lavorano, ragionano, producono idee. Molto spesso, anzi quasi sempre vedo produrre buone idee. E mi sono fatto una domanda: “Come mai vedo tante buone idee e poche ottime idee?” Sulle prime credevo che, parlando di pensieri, il contrario di “ottimo” fosse “pessimo”. Poi ho capito. Il contrario di “ottimo” è “buono”. La gente non produce pensieri ottimi perché ne produce di buoni.

Quando troviamo una soluzione, esprimiamo un concetto, illustriamo un progetto ci accontentiamo di fare qualcosa di buono, che vada bene. Magari siamo anche riconosciuti come dei “bravi” professionisti e questo ci gratifica. Siamo consapevoli delle nostre capacità e dei nostri risultati, sappiamo già cosa il nostro cliente (interno o esterno) può apprezzare. Per noi, fare le cose prima o poi diventa facile come bere un bicchier d’acqua. E proprio qui sta il tranello. Così facendo, a poco a poco non siamo più stimolati a fare qualcosa di più, a lasciare il segno, ad emozionare. Sappiamo che la nostra acqua fresca è apprezzata, e siamo soddisfatti dell’effetto che riusciamo a produrre con uno sforzo contenuto.

Ma quali sono gli svantaggi di questo modo di pensare? Principalmente questo: a poco a poco quello che è acqua fresca per noi diventa acqua fresca anche per gli altri. Ed il gioco non dura all’infinito: ciò che a lungo rimane buono dopo un po’ diventa sufficiente. Il nostro valore aggiunto tenderà ad assottigliarsi. E quel che è peggio, è che gli altri tenderanno a non dircelo, a fare finta di apprezzare il nostro lavoro come hanno sempre fatto. Fino a quando, improvvisamente, ci faranno capire che il bicchiere d’acqua non lo vogliono più. E quando arriveremo a quel momento, probabilmente non saremo capaci di proporre altro.

Come evitare, allora, di arrivare a questo? Semplice. Aggiungendo una fetta di limone al bicchiere d’acqua. Proviamo ad aggiungere un po’ di limone ai nostri pensieri. Troviamo pure le strade facili da seguire ma sforziamoci di aggiungere, ogni volta, qualcosa che le renda un po’ “speciali”. Ci vuole poco, un piccolo sforzo in più. Ma questo sforzo ci tiene in tensione e ci spinge a vedere le cose da un punto di vista leggermente sempre più nuovo. E’ il limone che rende prezioso il bicchiere d’acqua. E’ il piccolo sforzo in più che renderà preziosa la nostra soluzione, perché i nostri interlocutori lo percepiranno subito.

Prova a capire quali sono le fette di limone che puoi aggiungere alle tue pensate per renderle più ricche. Fai un esercizio costante nel non accontentarti di servirle così come vengono prodotte, ma lavorale ancora per un attimo: ti accorgerai di come può essere facile passare dalle “buone idee” ad “ottime idee”.
Writing by Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved

sabato 15 marzo 2008

Come riconoscere un Fresh Thinker

Vorrei aprire questo post ringraziando tutti voi che avete letto ed apprezzato le idee di Think Fresh, e magari lasciato la vostra traccia con un post. Gli spunti ricevuti sono veramente ottimi. Ma non solo, alcuni non hanno scritto un commento ma mi hanno dato a voce il loro feedback. Come Fortunato che ha appeso il Think Fresh manifesto nella sua stanza o Salvatore, che ne ha fatto fotocopie distribuendole ai suoi collaboratori prima di una riunione.

Dall'entusiasmo che ho ricevuto mi sono accorto di quanti Fresh Thinkers ci sono in giro. Ho sentito alcuni veramente "attivarsi" dopo la lettura del manifesto e dei post, come se avessi fotografato in modo perfetto qualcosa che avevano già nella loro testa. Da leggere a questo proposito ciò che scrive Mario in risposta al tema del guscio. Mario, come tanti altri (Valentina, Roberta, Andrea....), è dunque un Fresh Thinker. I Fresh Thinkers si differenziano dalla media. sono persone speciali, positive, dotate di una carica particolare.

Si, perché pensare fresco significa anche agire fresco. Per questo, da quando ho visto arrivare i primi ritorni, ho cominciato anche a ragionare su come riconoscere un Fresh Thinker da chi non lo è. Vorrei lanciare questo tema a te che stai leggendo queste righe ed a tutti coloro che frequentano il blog. Quali sono gli indicatori del pensiero fresco? Come faccio a riconoscere chi è dotato di pensiero fresco da chi non lo è? Saranno questi i temi dei prossimi post, perciò vorrei lanciare questo gioco-sondaggio prima di andare avanti a raccontare le caratteristiche del pensiero fresco.

Per questa volta è protagonista chi legge. I post di risposta sono dunque il contenuto più importante, per cui dopo aver letto queste righe vai subito sui commenti. E possibilmente lascia anche il tuo!

Inizio io con il primo spunto: il sorriso. Un Fresh Thinker si differenzia da chi non lo è perché sorride. Ma il sorriso di per sé non basta. Avanti: quali sono secondo te i segnali, i comportamenti, le abitudini che caratterizzano il Fresh Thinkers?


Writing by Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved


P.S. Ho appena sentito Marco, mio amico che vive in California. Leggendo l'ultimo post dal suo iPhone si è domandato quale fosse il film strano che cito nel testo. Eccolo accontatentato, e con lui tutti coloro che si sono fatti la stessa domanda: si trattava di "Mulholland Drive", di David Linch. Ciao Marco!

sabato 8 marzo 2008

Quando il pensiero fresco rompe il guscio

Tempo fa sono andato a vedere un film con un collega. Il film era strano, complesso, difficile da seguire nella sua logica, a volte sconclusionato. Per tutta la sera il mio amico continuò a criticarlo, descrivendone a volte un particolare ed a volte un altro. Questo atteggiamento continuò per i quattro giorni seguenti. Egli non perdeva l’occasione di ricordare il film e sottolineare quanto non gli fosse andato a genio. Ad un certo punto io gli dissi: “che ti sia piaciuto o no, ti rendi conto che non hai smesso di parlarne da quando siamo usciti dal cinema?”

Se un’idea è fresca e nuova non si può pretendere che piaccia immediatamente. Specialmente si ci troviamo di fronte a qualcosa di “veramente” nuovo, non abbiamo la possibilità di confronto. Non c’è un elemento con il quale valutarlo, paragonarlo, soppesarlo. Ci poniamo di fronte al mondo, infatti, con le nostre aspettative e siamo portati a giudicarlo a seconda di quanto questo vi rientri. Queste aspettative sono una specie di “guscio” nel quale rinchiudiamo la realtà, per poterla controllare meglio.

Bene: il pensiero fresco rompe il guscio. E cosa succede se rompo il guscio di un uovo? Escono l’albume ed il tuorlo, si espandono, e questo può creare qualche problema. Era meglio avere l’uovo integro, gestibile. Ma se non lo rompo non potrò creare, con quello che c’è dentro, una magnifica (e squisita) torta. Ecco perché l’uovo va rotto.

Se produci pensiero fresco qualche uovo lo devi rompere. E devi anche aspettarti che qualcuno non sia per nulla contento di ciò che stai facendo. E’ il prezzo da pagare per essere innovativi. Trovare un nuovo modo di risolvere un problema significa rompere un guscio. Proporre una linea d’azione diversa da quella abituale significa rompere un guscio. Coinvolgere una persona nuova significa rompere un guscio. Assegnare un compito nuovo a qualcuno che non l’ha mai svolto significa rompere un guscio.

E tu quanti gusci rompi? Ma non solo: quanti gusci sei disposto a farti rompere dagli altri? Gioca a rompere gusci, che siano tuoi o degli altri. Non tenerli intatti a lungo, perché il loro contenuto non sarà fresco in eterno: meglio farlo uscire subito ed utilizzarlo. Combatti la tentazione di avere le uova integre: saranno belle da vedere ma non farai la torta. Ama la rottura delle uova: sulle prime ti sembrerà un po’ destabilizzante ma poi, quando ci sarà la torta pronta, vedrai: tutti cambieranno idea.


Writing by Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved

sabato 1 marzo 2008

Come sorseggiare un'idea fresca


Da cosa dipende la qualità di ciò che facciamo, delle idee che produciamo, delle decisioni che prendiamo? Probabilmente molti risponderebbero che tutto questo dipende da ciò che comunemente viene definita "bravura". Lui è bravo in quello, io sono bravo in questo, lei è brillante, quello là un po' meno.... Come se la capacità fosse un elemento inserito nella persona ed immutabile nel tempo.
Nulla di più falso. La qualità dei nostri pensieri dipende da come alimentiamo la nostra mente. Si, ci avete mai pensato? Essa risponde alle leggi che caratterizzano tutti i sistemi viventi. Si alimenta, produce e cresce. E sappiamo molto bene quanto è importante, per la crescita, l'alimentazione. Prendiamo un bimbo. Di cosa si nutre per crescere? Non tutti liquidi vanno bene, Ed infatti lui beve il latte, senza il quale non potrebbe sopravvivere. Perché il latte contiene sostanze che gli danno energia e vitalità.
Per i nostri pensieri vale lo stesso concetto. Come possiamo pensare di essere capaci, brillanti ed acuti se non forniamo alla nostra mente gli elementi su cui costruire ragionamenti nuovi ed interessanti? La qualità del prodotto, in qualsiasi campo, dipende dagli ingredienti utilizzati. Il grande rischio a cui ci esponiamo, invece, è il non curare la qualità delle idee che immettiamo nel nostro "sistema mente". senza idee fresche non possiamo produrre pensieri freschi.
Ma dove possiamo prendere le idee fresche? Guardiamoci intorno. Osserviamo. Ragioniamo su ciò che abbiamo osservato. Il nemico numero uno dell'idea fresca è che noi tendiamo a concentraci su ciò che ci dà sicurezza e che conosciamo già. Poniamoci invece l'obiettivo di bere un'idea fresca al giorno, così come berremmo un bicchiere di latte per colazione. Come? Con i tre passi che ho appena indicato.
Primo: Guardiamo. Andiamo a leggere una rivista che non abbiamo mai preso in considerazione, ascoltiamo il parere di un collega, fermiamoci di fronte alla vetrina di un negozio che abbiamo sempre ignorato. Ci sono mille modi per cattuare un elemento nuovo.
Secondo: Osserviamo. Significa fare un vero e proprio lavoro su ciò che ha colpito la nostra attenzione, coglierne i particolari e le sfumature. Non limitiamoci solo a "vederlo": serve a poco. Esploriamolo.
Terzo: Ragioniamo. Proviamo a trovare applicazioni diverse, proviamo a far entrare i qualche modo nella nostra vita l'elemento su cui si è concentrata la nostra attenzione.
Non dobbiamo ritenere che tutto ciò sia spontaneo: richiede un po' lavoro , ma può dare eccezionali spunti d'azione e nuova vitalità, proprio come un bel bicchiere di latte può ristorare il nostro organismo. Per produrre pensieri freschi dobbiamo prima imparare a bere idee fresche.
Writing by Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved