domenica 26 settembre 2010

Domande sulla leadership

L'altra sera ho sentito al telefono il mio amico Alessio per motivi di lavoro. Ma prima di affrontare i temi per cui ci stavamo chiamando, ci siamo messi a parlare di leadership. Sostenevo la tesi che la leadership è, prima di tutto, capacità di non scendere a compromessi con se stessi e di esprimere la propria volontà ed i propri desideri.

Poi Alessio mi ha scritto una lunga mail, in cui apre una serie di domande. La trovo bellissima, come tutto ciò che non dà risposte ma fa riflettere. Per questo ne riporto qui di seguito il pezzo più importante.


È un leader chi sa dire di no, o chi accetta di dire di si? È un leader chi manda a quel paese il “sistema” o chi riesce a farne parte? È un leader chi non scende a compromessi (con se stesso, con gli altri), o chi trova il modo di vivere accettandoli? È un leader chi  subisce le proprie intemperanze o chi le controlla? È un leader chi riesce a dialogare con tutti, o chi costruisce barriere?
Se qualcuno non riesce a parlarmi direttamente, e vedo che si tiene tutto dentro, e avverto che c’è una barriera e penso che non sono uno che sa costruire ponti, ma solo muri, so per certo che non sono un leader…
Potrei cercare di giustificare un’esistenza vissuta fuori dagli schemi, dalle convenzioni, probabilmente smettendo di parlare di leadership, di finalità e obiettivi, di influenza e controllo, di affermazione, di riconoscimenti, ma immaginando realmente un mondo senza compromessi. Se pensassi a chi è che vive appieno la propria vita, cambierebbe qualcosa?
Chi vive appieno la propria esistenza, libero da restrizioni e costrizioni? Chi sa dire di no, o chi accetta di dire di si? Chi manda a quel paese il “sistema” o chi accetta di farne parte? Chi non scende a compromessi o chi trova il modo di vivere accettandoli?
Il bello delle domande fatte bene, è che permettono di trovare rapidamente le risposte... grazie Alessio.


(C) Diego Agostini/Commitment - Alessio Mussano 2010 - All Rights Reserved

4 commenti:

anna maria ha detto...

Davvero complimenti per queste domande esplicitate e chiare!
Per me leadership è l'essenza del potere personale

Daniele ha detto...

Ciao, credo di avere bisogno di un chiarimento. Se non sbaglio il famoso modello di leadership situazionale si basa sul concetto che il leader deve adattare il proprio comportamento alla persona che si trova di fronte, quindi non è solo una questione di volontà e desiderio, ma anche di adattamento e quindi di compromesso... o no? Ciao e grazie per i post sempre stimolanti!

Diego Agostini ha detto...

Ciao Daniele! Acuta osservazione. Ecco la risposta. I modelli sulla leadership si sono evoluti nel tempo e quelli successivi hanno inglobato quelli precedenti. Il modello della leadership situazionale, nato negli anni 80, è un modello "comportamentale" e si concentra sulla relazione con l'altro. Il modello più attuale, cui Think Fresh fa riferimento, è nato all'inizio del millennio ed è quello "trasformazionale". E' un modello "cognitivo", che fa riferimento alla determinazione del sè ed all'espressione della propria leadership. In questo modello si fa molta attenzione al rapporto con se stessi ed è proprio in virtù di ciò che il compromesso è negativo: scendere a compromessi con i propri valori significa limitare la propria capacità di determinarsi. Discorso diverso, come invece giustamente segnali, del modello situazionale che si riferisce al rapporto con l'altro: qui sì il compromesso è ammesso ed anzi, come stile negoziale, è un eccellente mezzo di conflict management (ricordi?): In sintesi: compromesso con se stessi no, compromesso con gli altri si. Un salutone.

Anonimo ha detto...

Interessante post. anche i contributi lo sono. Ciao!