domenica 20 febbraio 2011

Se hai paura di cadere, cadrai.

Vi presento il ponte di Campolungo, fotografato oggi di buon mattino. E' ormai in disuso, costruito parecchi anni fa per permettere ad uno skilift di superare un ripido dislivello.

Quando si veniva trainati sul ponte l'adrenalina saliva perché gli sci si impennavano, la fune del piattello tirava, i bordi scorrevano veloci. C'era un certo pericolo perché non esisteva via di fuga e, se cadevi, un guardiano doveva essere pronto a fermare tutto e venire a soccorrerti.

Io ci sono caduto, una volta. Non ci potevo credere, ma sono caduto. Statisticamente non era probabile cadere: prima di tutto perché chi ci andava era già abbastanza bravo, e poi perché passando sul ponte l'attenzione raddoppiava.

Ed allora perché sono caduto? Perché ero appunto attento a... non cadere. Quando abbiamo paura l'attenzione si concentra sull'oggetto della nostra paura. L'inconscio ci guida sempre verso ciò che occupa la nostra attenzione. Se non riusciamo a riconcentrarla in positivo, essa lavorerà proprio per spingerci verso ciò che non vogliamo, e cioè la cosa di cui abbiamo paura.

Le paure si avverano: se hai paura di cadere, cadrai. Ricordatelo, la prossima volta che devi affrontare una prova importante, una persona difficile, una riunione complessa.


(C) Diego Agostini/Commitment, 2011 - All Rights Reserved




Il ponte di Campolungo è visibile dalla seggiovia che da Campolungo porta alla cima Motta, in Valmalenco (SO).

1 commento:

Marco DnHouse ha detto...

E' incredibile come dopo aver letto ..... Ti passa davanti tutta la vita e pensi....... "e pensare che ho sempre dato la colpa a qualcun' altro!" spendendo energie e tempo assolutamente inutili .....