lunedì 12 dicembre 2011

Hai il sarto giusto?

Tutti i giorni parlo con le persone di sviluppo professionale e di desideri da realizzare. Nella maggior parte dei casi però l'attenzione è concentrata su ciò che manca, su ciò che si può ottenere e che non si ottiene, su cosa si può rivendicare. In altre parole, le persone desiderano più soldi per quello che fanno, più visibilità, più riconoscimenti. Partono dalla considerazione che i risultati siano stati già raggiunti, e che debbano solo essere riconosciuti.

Queste persone si sono scelte il sarto sbagliato o, peggio, non hanno scelto nessun sarto.

Pochi invece sanno, o hanno il coraggio di riconoscere, che i risultati sono frutto del proprio talento. Ma il talento non basta. Il talento è come la stoffa: da sola non fa l'abito. La stoffa deve essere tagliata, lavorata, cucita. Solo un sarto abile ricava un buon abito da una buona stoffa.

Ecco perché, invece di stare lì a lamentarti di cosa non ottieni dagli altri, devi invece domandarti se hai affidato la tua stoffa ad un buon sarto.

Non chiederti se il tuo lavoro viene valorizzato, domandati se hai un buon coach che sta lavorando per valorizzare il tuo talento. Domandati quanto stai crescendo. E se non hai risposte o se la risposta è negativa, cercati un buon sarto.

I riconoscimenti nel breve non contano, rispetto alle possibilità che nel lungo periodo ti possono dare le tue capacità, ma solo se ben sviluppate.

Attento al sarto a cui dai la tua stoffa: ha in mano il tuo futuro.



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