domenica 13 dicembre 2009

Prova ad incontrare i tre spiriti


Se non avete ancora visto "A Christmas Carol" al cinema dovete andare a vederlo: e non solo per gli effetti speciali, ma per il contenuto. Il Film è tratto dalla novella di Dickens, per cui è denso di significati. Un vecchio misantropo ed avaro ha l'opportunità di incontrare tre spiriti: quello del passato, quello del presente e quello del futuro. Che lo proiettano nei rispettivi tempi, mostrandogli se stesso e facendolo così riflettere sul senso della vita. I tre spiriti cambieranno il vecchietto.

Così, abbiamo anche noi una formula importante per il cambiamento. Incontrare i tre spiriti è semplice, basta riflettere su passato, presente e futuro. Ma è importante che lo si faccia bene. Guardiamo come agiscono i tre spiriti di Dickens.

Lo spirito del passato fa vedere di noi stessi le cose belle, le capacità, le sensibilità. Quelle che adesso sono perse ma che un tempo c'erano. E se c'erano un tempo si possono riattivare, perché non sono scomparse ma nascoste da qualche parte.

Lo spirito del presente fa vedere qual è l'effetto sugli altri del nostro comportamento, in modo che noi siamo consapevoli di ciò che provochiamo di negativo, anche se gli altri non ce lo dicono.

Lo spirito del futuro ci fa vedere la nostra morte, per ricordarci che inevitabilmente arriverà e che stiamo dedicando troppe energie alle cose sbagliate, invece che dedicarle alle persone giuste.

Prova anche tu ad incontrare gli spiriti. Chiediti:

- Quali qualità e sensibilità avevo da piccolo che oggi non ho e posso riacquisire?
- Qual è l'effetto sugli altri del mio attuale stile di vita e del mio comportamento?
- Se dovessi morire ora, cosa giudicherei inutile e cosa invece considererei veramente importante per la mia vita?

I tre spiriti di Dickens non sbagliano. Se riuscirai a dare le risposte giuste, potrai cambiare qualcosa di te stesso, anche senza vivere gli incubi del protagonista della storia... che forse non lo hai capito, ma sei proprio tu.

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lunedì 7 dicembre 2009

Il tuo disagio parla di te


Siamo seduti in una posizione scomoda. siamo appena usciti di casa e ci ricordiamo di avere dimenticato le chiavi, per cui dobbiamo tornare indietro. C'e' un cane che abbaia e non riusciamo a dormire. Un capo rigido. Un collega che parla troppo di se stesso. Un politico alla televisione che ci provoca irritazione. Quante volte proviamo situazioni di disagio? Centinaia. Ma cosa facciamo quando le proviamo? Nella maggior parte, se non nella totalita' dei casi, ce la prendiamo con quella che riteniamo la fonte del disagio. E cioe' il disordine di casa, il capo, il cane, il collega...
Per la prossima volta che proverai un disagio, ti propongo una strada diversa. Non cercare di prendertela con quella che ritieni la causa. Stai sul disagio. Trattienilo un attimo. Concentrati su cio' che provi. Decodificane le emozioni, anche se negative. Riconoscine le sensazioni fisiologiche. Trattienile per un po'.
Guarda il tuo disagio e ascoltalo: esso parla di te. Ti dice qualcosa che vale la pena che tu sappia. Ti potrebbe dire molte cose diverse: per esempio che tendi troppo ed inutilmente alla perfezione, o che hai paura che ti passino davanti, o che ti perdi in piccole cose. O che stai dando troppa importanza a qualcosa che ne merita di meno. Osservando il disagio invece di scaricarlo all'esterno, conoscerai meglio te stesso. Ma non solo. Vedrai, se riuscirai a stare sul disagio, accadra' qualcosa di paradossale: il disagio scomparira'.

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