Ogni giorno sono a contatto con persone diverse. Le vedo mentre lavorano, ragionano, producono idee. Molto spesso, anzi quasi sempre vedo produrre buone idee. E mi sono fatto una domanda: “Come mai vedo tante buone idee e poche ottime idee?” Sulle prime credevo che, parlando di pensieri, il contrario di “ottimo” fosse “pessimo”. Poi ho capito. Il contrario di “ottimo” è “buono”. La gente non produce pensieri ottimi perché ne produce di buoni.
Quando troviamo una soluzione, esprimiamo un concetto, illustriamo un progetto ci accontentiamo di fare qualcosa di buono, che vada bene. Magari siamo anche riconosciuti come dei “bravi” professionisti e questo ci gratifica. Siamo consapevoli delle nostre capacità e dei nostri risultati, sappiamo già cosa il nostro cliente (interno o esterno) può apprezzare. Per noi, fare le cose prima o poi diventa facile come bere un bicchier d’acqua. E proprio qui sta il tranello. Così facendo, a poco a poco non siamo più stimolati a fare qualcosa di più, a lasciare il segno, ad emozionare. Sappiamo che la nostra acqua fresca è apprezzata, e siamo soddisfatti dell’effetto che riusciamo a produrre con uno sforzo contenuto.
Ma quali sono gli svantaggi di questo modo di pensare? Principalmente questo: a poco a poco quello che è acqua fresca per noi diventa acqua fresca anche per gli altri. Ed il gioco non dura all’infinito: ciò che a lungo rimane buono dopo un po’ diventa sufficiente. Il nostro valore aggiunto tenderà ad assottigliarsi. E quel che è peggio, è che gli altri tenderanno a non dircelo, a fare finta di apprezzare il nostro lavoro come hanno sempre fatto. Fino a quando, improvvisamente, ci faranno capire che il bicchiere d’acqua non lo vogliono più. E quando arriveremo a quel momento, probabilmente non saremo capaci di proporre altro.
Come evitare, allora, di arrivare a questo? Semplice. Aggiungendo una fetta di limone al bicchiere d’acqua. Proviamo ad aggiungere un po’ di limone ai nostri pensieri. Troviamo pure le strade facili da seguire ma sforziamoci di aggiungere, ogni volta, qualcosa che le renda un po’ “speciali”. Ci vuole poco, un piccolo sforzo in più. Ma questo sforzo ci tiene in tensione e ci spinge a vedere le cose da un punto di vista leggermente sempre più nuovo. E’ il limone che rende prezioso il bicchiere d’acqua. E’ il piccolo sforzo in più che renderà preziosa la nostra soluzione, perché i nostri interlocutori lo percepiranno subito.
Prova a capire quali sono le fette di limone che puoi aggiungere alle tue pensate per renderle più ricche. Fai un esercizio costante nel non accontentarti di servirle così come vengono prodotte, ma lavorale ancora per un attimo: ti accorgerai di come può essere facile passare dalle “buone idee” ad “ottime idee”.
Quando troviamo una soluzione, esprimiamo un concetto, illustriamo un progetto ci accontentiamo di fare qualcosa di buono, che vada bene. Magari siamo anche riconosciuti come dei “bravi” professionisti e questo ci gratifica. Siamo consapevoli delle nostre capacità e dei nostri risultati, sappiamo già cosa il nostro cliente (interno o esterno) può apprezzare. Per noi, fare le cose prima o poi diventa facile come bere un bicchier d’acqua. E proprio qui sta il tranello. Così facendo, a poco a poco non siamo più stimolati a fare qualcosa di più, a lasciare il segno, ad emozionare. Sappiamo che la nostra acqua fresca è apprezzata, e siamo soddisfatti dell’effetto che riusciamo a produrre con uno sforzo contenuto.
Ma quali sono gli svantaggi di questo modo di pensare? Principalmente questo: a poco a poco quello che è acqua fresca per noi diventa acqua fresca anche per gli altri. Ed il gioco non dura all’infinito: ciò che a lungo rimane buono dopo un po’ diventa sufficiente. Il nostro valore aggiunto tenderà ad assottigliarsi. E quel che è peggio, è che gli altri tenderanno a non dircelo, a fare finta di apprezzare il nostro lavoro come hanno sempre fatto. Fino a quando, improvvisamente, ci faranno capire che il bicchiere d’acqua non lo vogliono più. E quando arriveremo a quel momento, probabilmente non saremo capaci di proporre altro.
Come evitare, allora, di arrivare a questo? Semplice. Aggiungendo una fetta di limone al bicchiere d’acqua. Proviamo ad aggiungere un po’ di limone ai nostri pensieri. Troviamo pure le strade facili da seguire ma sforziamoci di aggiungere, ogni volta, qualcosa che le renda un po’ “speciali”. Ci vuole poco, un piccolo sforzo in più. Ma questo sforzo ci tiene in tensione e ci spinge a vedere le cose da un punto di vista leggermente sempre più nuovo. E’ il limone che rende prezioso il bicchiere d’acqua. E’ il piccolo sforzo in più che renderà preziosa la nostra soluzione, perché i nostri interlocutori lo percepiranno subito.
Prova a capire quali sono le fette di limone che puoi aggiungere alle tue pensate per renderle più ricche. Fai un esercizio costante nel non accontentarti di servirle così come vengono prodotte, ma lavorale ancora per un attimo: ti accorgerai di come può essere facile passare dalle “buone idee” ad “ottime idee”.
Writing by Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved
4 commenti:
Ho appena aggiunto una fetta di limone. Per il mio lavoro faccio report numerici che poii di solito invio via mail. Questa volta mi sono alzato dalla scrivania e l'ho presentato personalmente al mio interlocutore. Mi ha offerto un caffè ed è stato molto simpatico... la fetta di limone funziona!
In sostanza non ci dobbiamo riposare su soluzioni che sono per noi diventate semplici, ma sforzarci di fare qualcosa in più per farle diventare un po' "speciali".... Cercherò di aggiungere almeno una fetta di limone al giorno.
Appena finito di leggere questo post ho cercato di aggiungere fette di limone e devo dire che sono arrivata a casa un po' stanca... ma contenta. Ho l'impressione che da un po' di tempo a questa parte la mia vita sava diventando troppo semplice, come bere un bicchiere d'acqua. Avevao giusto l'impressione che qualcosa non andasse bene. Ciao, vado a procurarmi altri limoni per domani!
Già è stato difficile procurarsi il bicchiere e riempirlo d'acqua... pensavo che questo bastasse ed invece no, ecco che ci vuole anche la fetta di limone... Uffa non si può mai stare tranquilli. Però hai ragionissimo!!!
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